Il tic nervoso di Beatrice
L’esperienza del Rebirthing è stata per me molto intensa e mi ha dato esattamente le risposte che cercavo…
Ho conosciuto Paola attraverso la mia insegnante di Yoga, per questo, avevo assoluta fiducia nei confronti e della persona e del metodo.
I problemi che mi hanno spinta a provare erano quelli dell’ansia, della difficoltà a gestire le proprie emozioni e la propria vita con serenità.
Queste mie difficoltà erano evidenti anche per un tic nervoso che mi affliggeva da quando ero una bambina, e che consisteva in una contrazione dei muscoli del viso che si trasformava in una smorfia deformante, che mi creava un certo disagio.
Comodamente sdraiata, coperta da un morbido e caldo plaid, ho seguito con fiducia le indicazioni di Paola, che mi ha aiutata a modulare il respiro in modo tale da ottenere il massimo di capacità introspettiva.
Che dire… l’esperienza è stata davvero incredibile… un viaggio dentro me stessa che, mentre si evidenziava attraverso le reazioni “fisiologiche” cui Paola mi aveva preparata (un certo irrigidimento muscolare, sudorazione abbondante, desiderio di urlare e di piangere) e che sono legate proprio all’intensità della respirazione, mi portava a “rivivere” le relazioni primarie alle quali attribuisco le situazioni di carenza affettiva di cui ho sempre sofferto nella vita (e che mi hanno portata a compiere “scelte” non salutari e non vantaggiose), riequilibrandole in maniera da “colmare” appunto quei vuoti. In pratica, in alcune ore un percorso che attraverso la psicoterapia si compie (se) durante anni.
Ho quindi “vissuto” in maniera diversa, attraverso il respiro, quelle esperienze che avevano forgiato la mia personalità inclinandola verso l’ansia e i sensi di colpa, scavando all’interno della mia anima quel “buco nero” che mi sembrava incolmabile, ficcandomi nello stomaco quel groviglio di emozioni represse che premevano con durezza.
Da subito, dalla prima seduta, il tic mi ha lasciata… il volto rilassato, i lineamenti distesi, gli occhi luminosi, il sorriso che affiorava sulle labbra.
Ero un’altra persona, e non solo io me ne rendevo conto, anche chi mi incontrava non faceva che ripetermi “Ma che hai fatto? Stai benissimo!” .
Nelle sedute successive, una decina in tutto, ho proseguito questo “viaggio”, sempre più piacevole anche in considerazione del fatto che gli effetti spiacevoli (irrigidimento muscolare, freddo, ecc.) si sono attenuati fino a sparire, mentre sempre più si manifestavano “risposte” dirette e immediate (nel senso proprio di non – mediate) a quei bisogni che la mia anima-mente-corpo non riusciva a soddisfare con nulla.
Che dire? Non posso che essere felice di aver vissuto questa esperienza, di aver conosciuto il Rebirthing, strumento direi ineguagliabile per guardarsi dentro senza veli, e Paola, dolce e abile guida in un viaggio all'interno del mondo, il mio mondo.
Beatrice